mercoledì 20 febbraio 2013

La scelta dello sport giusto per il bambino


Niente, più dello sport, aiuta i bambini a mantenersi attivi, insegna loro a stare in gruppo e li prepara ad affrontare nel modo giusto le sfide della vita.

Non tutti gli sport, tuttavia, sono adatti a tutti.

Per scegliere quello giusto bisogna tenere conto di tanti fattori: età, corporatura, indole e, ovviamente, preferenze personali del bambino.

Se vostro figlio adora il basket, è probabile che non si appassionerà se lo costringerete a fare una lezione di nuoto alla settimana!

Allo stesso modo, se vostro figlio è un po' pigro, niente lo allontanerà di più dallo sport che iscriverlo ad un corso che non gli piace!

Tenete conto delle sue passioni e lo farete felice.

Lo sport per lo spirito

Lo sport non è solo movimenti ma offre una formazione mentale.

Un esercizio fisico, individuale o di gruppo, permette al bambino di confrontarsi con gli altri e insegna a perseverare, a superare se stesso... in funzione della sua personalità e dell'attività scelta.

Lo sport insegna la padronanza di sè ai bambini scatenati, la fiducia ai timidi, il coraggio e la risolutezza ai timorosi, lo spirito di squadra agli individualisti...

La scelta si deve fare in funzione del carattere del bambino, con l'obiettivo di aiutarlo a superare le sue difficoltà:

gli sport collettivi, o di contatto, sono adatti ai bambini timorosi e che non hanno fiducia in se stessi;

gli sport individuali sono raccomandati ai bambini che non stanno mai fermi;

gli sport tecnici (tennis...) permettono ai bambini introversi di esprimersi.

 
Quali benefici?

E' ormai risaputo che lo sport fa bene al bambino.

Gli aspetti positivi sono numerosi: sul piano fisico, aiuta lo sviluppo muscolare e cardiaco, sul piano psicologico sviluppa il controllo, la fiducia e l'autonomia ma anche la socievolezza e lo spirito di squadra. Le controindicazioni sono pochissime e anche i bambini asmatici o diabetici possono praticare un'attività sportiva regolare.

Come scegliere?

Che sia praticato come hobby o in agonistica, lo sport deve rimanere un piacere per i bambini. E' quindi essenziale scegliere un'attività che piaccia al bambino e che sia adatta alla sua personalità e alle sue capacità. Se il vostro bambino è timido, uno sport come il judo o il karate può aiutarlo ad avere più fiducia in se stesso. Se avete un figlio molto indipendente, potete proporgli un'attività come la ginnastica, la scherma, il nuoto o l'equitazione. Se, invece, il vostro bambino è pieno di energia, scatenato, potete scegliere attività come il ciclismo, il judo o l'altletica mentre uno sport di squadra gli insegnerà il rispetto dei suoi compagni e dei suoi avversari.

In ogni caso è molto importante lasciare a vostro figlio la scelta dello sport che vuole praticare.


A che età iniziare?

Anche se esistono corsi come il baby nuoto, la pratica dello sport inizia verso i 6 anni.

Tra i 6 e i 8 anni, i bambini possono iniziare un'attività individuale come la ginnastica, il nuoto, lo sci o la danza.

Dagli 8 anni in su, invee, possono praticare sport di squadra (football, basket, pallamano, rugby..) e discipline che richiedono la coordinazione, come il tennis o il judo.

Ma è tra i 8 e i 13 anni che i bambini hanno le più grandi capacità per imparare. Non solo possono sviluppare l'elasticità e il senso dell'equilibrio, ma anche la resistenza.

Quali precauzioni?

Anche se lo sport è importante per il bambino, è bene evitare il sovra-allenamento e privilegiare attività controllate, per esempio quelle praticate nei club sportivi.

E' consigliabile limitare la durata dell'attività tra le 4 e le 6 ore a settimana per i bambini di 8 anni e tra le 6 e le 8 ore per i bambini di 12 anni. Per non stancarli, può essere utile alternare sport individuale e sport di squadra.

Bisogna imporre l'attività fisica ai propri figli?I genitori non devono mai imporre uno sport al loro bambino. Se lo costringono, c'è il rischio che cominci a odiare lo sport.

Come aiutarlo a scegliere l'attività?

Tra i 5 e i 10 anni, i bambini sono molto versatili, quindi bisogna lasciarli provare secondo il loro desiderio. Ad esempio, dopo la coppa del mondo, tutti i maschietti sognano di diventare calciatori ed è bene assecondarli. L'importante è che, una volta che il bambino ha scelto il suo sport, sia pronto ad impegnarsi per impararlo, passo dopo passo. Non si nasce campioni ma, con costanza, procedendo per gradi, si può diventarlo!

In questa età vi è la possibilità di praticare corsi basati su attività multisportiva in modo di provarne varie e per vedere l'inclinazione del bambino, inoltre sono attività multilaterali che coordinano il corpo e permettono l'alfabetizzazione motoria rinforzando gli schemi motori di base.

Quale criterio è il più importante?Il bambino deve poter assaporare il successo nello sport perchè ha solo un'idea in testa: vincere! Che sia contro i suoi genitori o contro i suoi amici, è pronto a tutto pur di vincere, anche a barare! Tenete a mente questa regola quando lo indirizzate verso l'uno o l'altro sport.

Se vostro figlio è in sovrappeso e pratica calcio o atletica sarà sempre l'ultimo, sarà mal visto dai compagni oppure vivrà male il tempo che dedica allo sport. Se invece fa nuoto, potrebbe essere il più veloce! Aiutatelo a scegliere uno sport in cui possa sentirsi vincente!

Se il vostro bambino è timido, privilegiate uno sport di squadra: è più facile digerire una sconfitta insieme a tutta la squadra piuttosto che da soli.

Insomma, guidate vostro figlio verso lo sport più giusto per lui, quello più in linea con i suoi gusti e il suo temperamento e in grado di valorizzare al meglio le sue potenzialità!

Dategli la possibilità di scegliere.

 

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